RICHIAMI

Vediamo di iniziare a fare dei cenni su qualche elemento di base. Quando si parla di sapone spesso si parla di acidità, basicità e di pH. Cosa sono queste tre robacce?

Per un chimico o soltanto per chi, come me, conosce i rudimenti della chimica queste sono cose arcinote e facilmente comprensibili. Ma noi non vogliamo diventare dei professori, vogliamo solo imparare a fare il sapone ed a sapere però di cosa stiamo parlando. Facciamo allora un piccolo sforzo. Partiamo da una molecola di acqua (H2O): essa è formata da due atomi di idrogeno (H2) e da uno di ossigeno (O). Questa molecola se li tiene ben stretti questi tre atomi e rimane normalmente integra. Se consideriamo per esempio una piscina olimpica piena di acqua distillata pura, cioè senza alcuna sostanza disciolta in essa, ci aspetteremmo di trovare solo tante, tantissime molecole di acqua e basta. Ed invece non è così: circa quattro grammi di tutta quest’acqua subiscono un cambiamento radicale, per effetto delle forze elettriche dovute alle molecole di acqua circostanti: un pezzo di molecola si stacca, un idrogeno va da una parte e dall’altra resta l’altro idrogeno attaccato all’ossigeno, cioè H2O diviene H ed OH. Ma questi due pezzi possiedono una carica elettrica: positiva il pezzo H (che indichiamo quindi con H+) e negativa il pezzo OH (che indichiamo quindi come OH-). Per ogni molecola di acqua che si rompe c’è un H+ in perfetto equilibrio con un OH-. Si sono creati quelli che chiamiamo ioni, cioè delle parti di molecola dotate di carica elettrica.

Per l’equilibrio suddetto tra ioni H+ e ioni OH- noi percepiamo l’acqua come neutra, non ci accorgiamo di nessuna variazione avvenuta al suo interno: quando esiste questo equilibrio tra gli H+ e gli OH- una sostanza è neutra. Quando invece, in una soluzione acquosa, prevalgono gli H+  diciamo che la soluzione è acida. Conosciamo un po’ le sostanze acide: il succo di limone, l’aceto o all’estremo limite l’acido cloridrico, che noi chiamiamo generalmente “muriatico”, uno dei più potenti acidi conosciuti. Tanti più ioni H+ libera una sostanza disciolta in acqua e tanto più noi diciamo che essa è acida.

Se invece prevalgono gli OH- in soluzione acquosa allora diciamo che la sostanza è basica, tanto più basica quanti più ioni OH- essa libera. Conosciamo un po’ meno le sostanze basiche di quelle acide: ad esempio il bicarbonato di sodio è leggermente basico, l’ammoniaca lo è un po’ di più, mentre l’idrossido di sodio, la cosiddetta soda caustica, è fortemente basico.

Che differenza c’è tra un acido ed una base? così ad occhio sembra non esserci molta differenza: se immergiamo un dito in una soluzione di acido cloridrico o di idrossido di sodio ci facciamo male in ambedue i casi e finiamo all’ospedale…. gli acidi e le basi reagiscono in modo differente con i metalli ed altre sostanze e li corrodono. Per ora ci basti sapere solo che sono due cose diverse ed antitetiche: se una sostanza è acida non può essere basica e viceversa.

Manca solo sapere cos’è il pH e siamo a cavallo. Cosa diavolo è questo pH? Non spaventiamoci, è un po’ come quando ci dicono di andare nella nostra ASL, se non sappiamo cosa corrisponde a questo acronimo andiamo in crisi, poi qualcuno ci spiega che è quell’ufficio dove ci rechiamo per problemi legati alla nostra salute e ci torna il sorriso: sappiamo bene dov’è e cos’è. Ebbene il pH è semplicemente la misura dell’acidità o basicità di una sostanza disciolta in acqua in una scala un po’ particolare che va da 0 a 14 (in realtà si può andare anche al di fuori di questo intervallo, ma in pratica questo è l’intervallo utilizzato nel 99% dei casi): se il pH va da 0 a poco meno di 7 diciamo che una sostanza è acida, se il pH è esattamente 7 è neutra mentre se va da poco più di 7 a 14 diciamo che è basica. Esattamente come quando diciamo che se una località ha un dislivello rispetto al mare compreso tra 0 e 50-100 m diciamo che è in pianura, se è compreso tra 100 e 600 m che è in collina, mentre infine se è oltre i 600 m diciamo che è in montagna.

Il pH quindi è solo uno strumento di misura dell’acidità/basicità. Occorre però sapere un paio di cosette per evitare di pensare, e quindi di profferire, delle sciocchezze: il pH ci dice quanti ioni H+ od OH- ci sono in una soluzione, quindi è legato alla concentrazione di una sostanza in acqua. Non si può dire ad esempio che il pH della soda caustica è eguale a 14, bensì solo che il pH di una soluzione di, ad esempio, 40 gr di soda in 960 gr di acqua, è eguale a 14. Più soda ci metto nell’acqua più si alza il pH e viceversa. A stretto rigore di termini poi il pH sarebbe anche legato alla temperatura della soluzione, ma questa comincia ad essere una cosa da professionisti. Lo capiamo ad esempio se versiamo del sale in acqua fino a che non si scioglie più e rimane sul fondo in stato solido indisciolto: se noi a questo punto riscaldiamo la soluzione vediamo che il sale solido si scioglie, cioè non lo vediamo più. Ma questa è una finezza.

Un’ultima cosa: una variazione di pH di 1 unità corrisponde ad una variazione di concentrazione degli ioni H+ pari a 10 volte, una variazione di 2 a 100 volte e così via. Per cui una cosa è dire che il pH è 10, ad esempio, una cosa ben diversa è dire che è invece 11 o peggio ancora 12.

Quindi quando parliamo di, ad esempio, tanto per restare in tema, pH del sapone e diciamo che è eguale circa a 10 non vogliamo intendere che questo valore di 10 è caratteristico del sapone, bensì che si riferisce ad una soluzione, tanto per intenderci, di 1 gr di sapone in 99 gr di acqua a 25°C. Se vogliamo misurare il pH del sapone quindi dobbiamo scioglierlo in acqua in queste proporzioni.

Visto che ne parliamo sgombriamo subito il cammino da luoghi comuni errati: il pH del sapone è sempre compreso tra 10 ed 11, non esiste il cosiddetto sapone neutro proprio per la natura intrinseca dei sali di sapone. Ma ne parleremo più diffusamente in altra pagina. Quando usiamo un sapone neutro liquido non si tratta di sapone ma di detergente sintetico che è stato portato ad un pH pari a 7 circa.

La pelle ama sostanze aventi un pH debolmente acido, nell’intorno di 4,5. Cavolo, allora il sapone non va bene! Tranquilli, il sapone passa e va, non resta sulla pelle per lungo tempo, come ad esempio fa una crema, quindi la pelle neanche si accorge del suo pH. Ce lo testimoniano almeno 4000 anni di uso del sapone da parte dell’uomo. Meno male che c’è stato il sapone. Quando l’uomo non lo ha usato, come nel medioevo, le malattie erano terribili e molto frequenti. L’igiene è migliorata con l’uso del sapone e con essa anche la salute dell’uomo.