IL GEL

Nel mondo del sapone naturale, grande rilievo viene dato ad un particolare momento che si può facilmente osservare durante il decorso della reazione di saponificazione: la formazione del gel.
Dopo che la massa cremosa dei reagenti ha raggiunto il nastro la sua temperatura si innalza col decorrere della reazione sino a che, ad un certo valore di tale temperatura, la massa saponosa inizia a trasformarsi nell’aspetto e ad assumere la consistenza (a partire dal centro più caldo verso la periferia più fredda) di una gelatina opalescente.

Questo fenomeno, che viene chiamato “formazione del gel” è legato alla temperatura ed alla quantità di acqua presente e non sempre avviene completamente, anzi molte volte esso si verifica solo parzialmente. La sua presenza non è segno del corretto decorrere delle cose ma è importante se si vogliono raggiungere determinate caratteristiche nel sapone che vogliamo produrre.

Il gel indica che le molecole di sapone che solidificano, anziché disporsi in maniera disordinata e casuale all’interno del sapone, formano strutture orientate planari a strati alternati di molecole di acqua e molecole di sapone. In queste strutture ordinate riesce a trovar posto una considerevole quantità di molecole di sapone rispetto alla poca acqua presente (ricordiamo che alla fine della reazione di saponificazione i sali di sapone costituiscono il settanta per cento circa della intera massa, la glicerina circa l’otto per cento e l’acqua infine circa il venti per cento).

Appare abbastanza evidente che, minore è la quantità di acqua che viene utilizzata per fare il sapone, minore è la possibilità che si formino queste strutture ordinate (gel) proprio perché queste ultime sono formate da strati di molecole di acqua alternati a strati ordinati di sali di sapone.

Quando si forma completamente il gel, l’aspetto del sapone risultante dopo il raffreddamento è più omogeneo, senza discontinuità. Inoltre il sapone, una volta stagionato, si comporta meglio in a contatto con l’acqua restando più compatto e con minori rigonfiamenti dovuti all’assorbimento di acqua al suo interno, presentando di meno il cosiddetto fenomeno della “bavetta“.

Per il resto non ci sono differenze rilevanti tra saponi che hanno presentato la fase del gel e saponi che non l’hanno avuta, sia dal punto di vista del corretto decorso della reazione sia da quello delle caratteristiche e delle qualità del sapone, ad eccezione degli aspetti prima accennati.

A quale temperatura si forma il gel? Osserviamo che, indipendentemente dalla concentrazione della soda, il gel inizia a formarsi ad una temperatura di circa 58°C, che non è un valore valido in assoluto bensì dipende dalla miscela di oli in esame, potendo presentare piccole variazioni tra miscela e miscela.

Questo perché all’inizio la quantità di acqua presente è comunque sufficiente per la formazione dei primi strati lamellari acqua-sapone. La temperatura invece alla quale termina la formazione del gel dipende dalla quantità di acqua presente: più acqua c’è nel sapone più bassa è la temperatura alla quale il gel si forma completamente.

Ad esempio alla concentrazione della soda del 40% il sapone inizia ad entrare in fase gel circa a 58°C ed è completamente trasformato in gel solo ad 80°C, mentre invece ad una concentrazione della soda del 50% la temperatura di completa formazione di gel, nello stesso sapone, è di ben 110°C. Di contrapposto alla concentrazione della soda del 28% il gel inizia a formarsi a 58°C e dopo uno o due gradi si è formato al 100%.

La scuola spagnola del sapone artigianale, che insegna che il sapone perfetto si fa con una concentrazione della soda del 28%, ha avuto una intuizione giusta, che corrisponde al vero della realtà sperimentale. Le scuole invece che insegnano a fare il sapone con le cosiddette tecniche “ad acqua ridotta”, cioè con poca acqua, quindi con concentrazioni della soda almeno del 40% insegnano a fare un sapone di peggiore qualità, col solo vantaggio di ridurre i tempi di stagionatura.

Per concludere allora e trarre alcune conclusioni pratiche da questi aspetti teorici da quale temperatura possiamo partire con la reazione di saponificazione (temperatura di miscela) e quanta acqua dobbiamo usare per sciogliere la soda? Se vogliamo essere ragionevolmente sicuri che si raggiunga al 100% la fase del gel (non serve andare ogni tanto a guardare il sapone nello stampo, tanto non possiamo comunque farci nulla) ci conviene partire da una temperatura di 45-50°C, spingendoci fino ad un massimo di 60°C e tenere una concentrazione della soda del 28-30%. Per calcolare l’acqua necessaria per avere la concentrazione nella soda stabilita basta fare una proporzione: ad esempio per una concentrazione della soda del 32% la quantità di acqua sarà pari a 2,125 volte la quantità di soda, dove 2,125 è eguale al rapporto tra 68 (acqua in 100 parti di soluzione) e 32 (soda in 100 parti di soluzione).

Se invece non ci importa particolarmente che il nostro sapone abbia le migliori caratteristiche, ad esempio se facciamo un sapone per lavare i panni, allora possiamo usare una concentrazione della soda più elevata, ad esempio del 40% (quantità di acqua pari a 1,5 volte la quantità di soda, dove 1,5 è eguale al rapporto tra 60, acqua in 100 parti di soluzione, e 40, soda in 100 parti di soluzione) spingendoci sino al 50% (acqua eguale alla soda).

Se infine vogliamo fare un sapone variegato multicolore allora la cosa fondamentale è riuscire a mantenere fluida la massa reagente per tutto il tempo occorrente alla variegatura (dai 3 ai 4 minuti circa). In questo caso particolare è bene partire da una temperatura di miscela particolarmente bassa, intorno ai 30°C, dato che più bassa è la temperatura più lenta è la reazione di saponificazione e quindi più a lungo la massa resterà fluida e lavorabile, ed una concentrazione soda al di sotto del 30%.

Una volta raggiunto il nastro e messo il sapone nello stampo, ben coibentato per diminuire al minimo le perdite di calore, la massa reagente crescerà di temperatura per un intervallo di tempo variabile da mezz’ora a un paio di ore sino a raggiungere il picco massimo. Il valore di temperatura di questo picco dipenderà dalla temperatura di partenza (miscela), dal fatto che si sia raggiunto il gel al 100% o no ed infine dalla miscela di oli che reagiscono. Al massimo si raggiungeranno gli 80°C circa. Da questo punto in circa 4-5 ore il sapone diminuirà di temperatura sino ad arrivare a valori vicini alla temperatura ambiente. Quando il sapone si sarà completamente raffreddato si potrà togliere dallo stampo, operazione che è meglio comunque fare dopo almeno 24 ore, almeno sino a che non si sia acquisita una buona esperienza.